Se avete partecipato ad un torneo di beach volley nazionale negli ultimi 25 anni non potete non conoscerlo. Lui è Fabrizio “Bitto” Di Paolo, indiscussa voce del beach volley italiano (e non solo) raggiunta dai nostri microfoni. “Bitto”, con la sua solita e contagiosa simpatia, ci ha concesso questa intervista.
Ciao Fabrizio, bentornato su BeachVolleyTour. Ad inizio di ogni anno una delle cose che ci riesce meglio di solito è quella di tracciare un bilancio dell’anno che ci siamo lasciati alle spalle. Cosa vuoi dirci del tuo 2015?
Ciao Pier Paolo, Ciao beachers! Inizio con il dichiarare pubblicamente che mi mancate tantissimo!
Gennaio e febbraio rappresentano, tendenzialmente, il periodo dedicato ai programmi, pianificazioni e decisioni a medio-lungo termine…complice anche le prime pagine del calendario che abbiamo tutti in casa.
Per me, invece, come hai ben detto, vuol dire “bilancio”. Credo che il 2015 sia stato l’anno più ricco di emozioni forti, mai vissuto sino ad oggi. Innanzitutto (concedetemi un po’ di sano orgoglio di “paparino”) il 1° compleanno della mia primogenita Fabiola (il 4 febbraio), poi la nascita di Emanuela (28 giugno) e poi, un bel “compleanno professionale”, avendo preso in mano per la prima volta un microfono nel 1995! E, ovviamente, devo indubbiamente anche a tutti Voi questa longevità professionale. Tanti amici, tanto affetto, tanto di buono che mi trasmettete.
Parlavo di emozioni forti poiché, inevitabilmente, il mondo del beachvolley mi ha molto condizionato (nel bene e nel male) nel corso dell’anno.
Il 2015 è iniziato con la bella e tanto attesa novità del campionato italiano invernale/indoor (di cui si è persa ogni traccia ed “identità”!), il cui scudetto è stato assegnato a Pasqua in quel di Spotorno: Andrea Abbiati e Tiziano Andreatta i primi Campioni Tricolore; proseguito tra alti e bassi con gli emozionanti, unici e divertenti tornei di BB1 (Beachvolley Marathon), di Grosseto (Sunset Beachvolley Festival), e tutto ciò ha rappresentato un galvanizzante, gratificante ed emozionante sequenza di emozioni condivise con il “mondo della sabbia”. Arricchito dalla doppia paternità di Emiliano Manni, dalla freschissima di Andrea Lupo (con Francesca), la prossima di GianMatteo Jimmy Sau e Chiara Russo nonché da Riccardo Giumelli e Francesca Mari, piuttosto che Gianni Mascagna impegnati nello spingere passeggini.
Poi….è cominciato il “calvario” del Campionato Italiano. Mi spiace usare una “espressione così forte” ma, col senno di poi e con quello che mi è stato detto…è stata una sofferenza. Tra cattiverie gratuite, ostracismi, boicottaggi, dispetti, bassezze degne di essere premiate per originalità ed altro… ho “superato la stagione estiva” grazie alla BVM (Beach Volley Maremma) con il SUNSET BEACH Festival a Grosseto, grazie al Centro Estate Viva di Cordenons e della Prof. Fenòs per la tappa di Cordenòns, grazie al CUS Torino (ed Andrea Bissacco con tutte/i le/gli atlete/i) per la tappa femminile di Torino, a PierPaolo Murgioni ed il Team ManoFuori per la tappa di San Teodoro, a Claudio Fantini per la tappa di Cervia, a Melo Raciti e Michele Gualtieri (rispettivamente proprietario e direttore delle Capannine di Catania) per le finali scudetto, alla BVU e Thomas Casali con Roberto Manzo per la prima edizione della Coppa Italia a Cesenatico… Ho poi riacquisto morale e fiducia con il torneo di Viareggio Beach and Beer Survivor. Nel frattempo ho scoperto di avere tanto affetto dal mondo del BeachVolley che mai avrei sospettato e mi sarei augurato!
Un finale di 2015 che ti ha visto protagonista anche a livello internazionale…
Infatti a novembre è arriva un’altra sorpresa: speaker ad una tappa del World Tour in Qatar ed al torneo della Continental Cup, per qualificazione Olimpica, sempre in Qatar. Bello! Onorato (senza retorica o ipocrisia!) di portare un po’ di italianità all’estero.
Ops…scusate un momento….ma…vi sto annoiando. Perdonatemi, ma ho approfittato della Vostra disponibilità per sentirmi un po’ più vicino a tutti, per condividere gioie e dolori (per fortuna le prime dominano sui secondi) e renderVi partecipi.
Ed ora torniamo ai giorni nostri. Il 2016 a livello internazionale sarà ricco di appuntamenti, che culmineranno ad agosto nelle Olimpiadi di Rio de Janeiro. In Italia invece c’è poco da essere sereni, con un mini campionato invernale alle porte ed una stagione estiva ancora tutta da programmare…
Mi chiedo ancora cosa riservi il 2016 a questa meravigliosa disciplina sportiva. Probabilmente con il mio essere “BEACH VOLLEY LOVER” nell’anima, mi sono fatto un po’ contagiare dalla cronicità delle lamentele, della polemica e insoddisfazione che spesso esternano atlete ed atleti ma, e di questo ne sono presuntuosamente certo, tutto ciò rappresenta ESCLUSIVAMENTE la passione e l’attaccamento al beachvolley. NON un fratello minore della Pallavolo indoor, assai più privilegiata politicamente ed economicamente. NON uno sport minore, poiché di gran lunga superiore per qualità e quantità a tanti altri sport più celebrati e “sponsorizzati”. NON esclusivamente una disciplina amatoriale, grazie anche al fiorire di scuole e strutture indoor, che permette di praticare per 365 (quest’anno 366) giorni questo sport.
Mi commuovo puntualmente quando vengo reso partecipe di richiesta di ferie, di pianificazione di spese e viaggi, insomma di sacrifici che consentono di prendere parte ad un torneo che si svolga in Piemonte, piuttosto che in Sicilia e cui, spesso, si partecipa con la consapevolezza di non avere i mezzi tecnici per andare a conquistare un seppur piccolo premio o ancor meno un posto sul podio, ma “soltanto” qualche decimo di punto, che consenta di prender parte ad un torneo più prestigioso. Se non è passione questa…
E poi, vogliamo negarlo? Quanto bella e buona è una birra, possibilmente al tramonto ancora sudati e sporchi di sabbia insieme a chi sino a pochi minuti era dall’altra parte dalla rete e, magari, ha anche provato a “rubare” un punto…. Beh, ascoltatemi: da oggi, senza bisogno di citare il terzo tempo del Rugby…perchè non proponiamo il “4° set” per il beachvolley ed il “6° set” per l’indoor come momento di aggregazione?
Magari sarà come una delle cose che propongo da una decina d’anni, puntualmente definita inutile e banale, per poi però essere realizzata da altri!
Come spesso accaduto nel recente passato, le mie esternazioni, il mio “pensare ad alta voce”, il mio essere schietto e sopra le righe…insomma il mio modo di comunicare sentimenti ed emozioni, mi hanno fatto appiccicare l’etichetta di polemico, “fastidioso rompiscatole” (per restare eufemisticamente elegante!), incapace e non so cos’altro…possibilmente precludendomi la possibilità di prender parte al campionato italiano o ad eventi internazionali (che si svolgono in Italia); di certo però, non mi ha precluso di essere speaker alla prima “Finale CEV di SNOWVOLLEY” a Plan de Corones il 2 e 3 aprile ed ancora al Word Tour a Doha, in Qatar sempre in aprile.
Complimenti per il tuo lavoro, nonostante le mille difficoltà. Siamo ora arrivati al momento dei saluti
Approfitto per ringraziare ancora una volta Pier Paolo Pallassini per lo spazio concesso e per l’invito che puntualmente mi rivolge per ospitarmi qui; a tutti i beachers per l’affetto, come per esempio Filippo Romani (il mio fratellino), gli atleti ed atlete del CUS Torino (come per es. Andrea Bissacco, Anna Dalmazzo, Ilaria Fasano, Rossana Prioglio, Silvia Giacosa, Paolino Gorìa, Valentina Pico, Elisa Fragonas), a Riccardo Giumelli, a Sergio Seregni, Fabrizio ed Emiliano Manni, Fabrizio e Tiziano Andreatta, Giulia Momoli, Lidia e Carlo Bonifazi, Andrea Abbiati, Andrea Galliani, Sasha, Alex Ranghieri, Daniele Lupo, Adrian Carambula…
P.S. Dimenticavo un pensiero rivolto INDISTINTAMENTE a tutte/I le/i beachers ed addetti ai lavori, sicuro che chiunque capirà: “Fama di lor il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragionam di lor, ma guarda e passa”
Ciao Bitto, in bocca al lupo!
Nella foto Fabrizio “Bitto” Di Paolo (foto facebook Spiaggia Libera)