Ora c’è l’ufficialità. Marco Solustri guiderà per i prossimi due anni la nazionale femminile giapponese. A seguirlo in questa nuova avventura il fidato preparatore fisico Fabrizio Magi. Abbiamo raggiunto telefonicamente Marco che ci ha concesso questa intervista.
Ciao Marco, ora è ufficiale: sei il nuovo allenatore della nazionale femminile di beach volley del Giappone. Quali sono le tue prime impressioni?
Beh le impressioni sono molto positive. Senza falsa modestia devo dire che avevo avuto diverse richieste da più nazionali per ricominciare il quadriennio olimpico. Durante le trattative la possibilità di allenare il Giappone era in cima alla lista dei miei desideri. Nell’articolo che ho scritto nei giorni scorsi (leggi qui) trovate le ragioni della mia scelta. Sono davvero affascinato dalla disciplina, dall’organizzazione e dal rispetto che c’è in questo paese. Quello che cercavo, oltre all’aspetto sportivo, era una sfida culturale: il Giappone con questi valori mi ha fatto trovare quello che cercavo!
Hai avuto già modo di visionare le tue future atlete? Quale è il loro livello tecnico e quali obiettivi a breve e medio-lungo termine hai in mente?
Sicuramente il livello tecnico ad oggi non è all’altezza delle prime nazioni al mondo di questa disciplina (ndr Marco nelle settimane scorse era stato contattato anche dalla Germania femminile, da anni ai vertici del beach volley mondiale). Ci sono alcune ragazze nuove con buone potenzialità fisiche, aspetto da sempre vero tendine d’achille delle squadri giapponesi. Adesso avrò bisogno di un po’ di tempo per conoscerle e cominciarci a lavorare assieme allo staff di coach giapponesi, che mi ha già dato un’ottima impressione. Proprio nei prossimi giorni (ndr lunedì 12 dicembre) mi recherò nuovamente a Tokyo per effettuare i primi test fisici e, se il tempo lo permetterà, ci alleneremo all’aperto. Dal prossimo gennaio la preparazione si effettuerà nel sud est asiatico e molto probabilmente ci sposteremo alle Isole Fiji dove è in programma un torneo internazionale della FIVB. Da lì ci sposteremo poi in Australia per proseguire poi in Thailandia (dove sono in programma due tappe del campionato asiatico). Sarà dunque fondamentale programmare al meglio la partecipazione alle quattro tappe del campionato asiatico, poiché daranno la possibilità di qualificarsi direttamente ai Mondiali di Beach Volley in programma a Vienna dal 28 luglio al 6 agosto.
Per quanti anni ti sei legato alla nazionale nipponica?
Devo dire che al momento non abbiamo ancora ben definito la durata contrattuale. Probabilmente in questa prima fase saranno due gli anni su cui svilupperò il mio progetto tecnico. Mi inorgoglisce molto il fatto di essere stato ingaggiato dalla squadra giapponese, in genere molto restia ad affidare a coach stranieri la guida delle proprie squadre nazionali. Nella pallavolo indoor maschile ad esempio in passato so che non hanno avuto un’esperienza molto positiva in tal senso. Sono convinto che iniziando in punta di piedi ed integrandomi a mano a mano con la cultura giapponese prolungheremo il contratto fino alle Olimpiadi che proprio il Giappone ospiterà a Tokyo nel 2020.
Guardiamoci un momento indietro. Dopo il brusco addio con la nazionale russa (leggi qui) dello scorso gennaio ti sei preso praticamente quasi un anno sabbatico. Come hai impiegato il tuo tempo libero?
Come spesso accade questi periodi di pausa dal lavoro sono quelli più “formativi” dal punto di vista personale e professionale. Ho cercato di fare chiarezza interiore su cosa volevo fare del mio lavoro e quali erano i futuri punti di arrivo. Questo periodo mi ha regalato inoltre grandi gioie: questa estate ho trascorso ad esempio tre mesi a Londra dove ho vissuto anche li una grande esperienza culturale. Ho inoltre capito su quali persone potevo contare e su chi invece potevo farne a meno. Spesso quando siamo in mezzo al “frastuono” del lavoro non riusciamo a fermarci per fare chiarezza sui nostri obiettivi professionali ed umani.
Torniamo al presente. Sei pronto dunque alla partenza? Sarai solo in questa nuova avventura?
E no, da solo proprio no. Come avrei potuto lasciare a casa il mio fedele Sancho Panza, ossia il mio preparatore fisico Fabrizio Magi? Oramai siamo una sorta di connubio indivisibile. Nella esperienza con la nazionale russa mi ha assistito da ogni punto di vista: fisico, morale e mentale. Sicuramente Fabrizio sarà un grande valore aggiunto per le sue capacità eccezionali di preparatore fisico, per le sue qualità di assistant coach e per le sue qualità di positività ed allegria che infonde a tutti i gruppi con cui lavora.
Marco, grazie per la solita disponibilità. A te e Fabrizio auguro un grande in bocca al lupo per la vostra nuova avventura. Se mai vi doveste servire un addetto stampa, sapete a chi rivolgervi! Sayonara