Era il 24 gennaio 2018 quando Francesco Ghirelli, presidente della Lega Italiana Beach Volley (LIBV), inviava al CONI una “segnalazione” in merito alla pubblicazione del nuovo regolamento federale del beach volley. Di fatto una denuncia che segnalava alla massima autorità italiana sportiva nazionale l’esclusione dal regolamento dell’attività amatoriale.
Il 28 gennaio a Bologna, nell’incontro promosso dalla LIBV con gli organizzatori di eventi ed i rappresentanti delle associazioni sportive di beach volley, Francesco Ghirelli si esprimeva così: “Con il regolamento divulgato da Fipav si traccia una forte linea di demarcazione: il movimento del beach volley italiano, nelle sue componenti agonistica ed amatoriale, rischia di perdere quell’entusiasmo che lo ha contraddistinto negli ultimi anni. La scelta della LIBV è stata sempre quella di rispettare l’autorità della FIPAV e di coadiuvarla per coordinare l’attività amatoriale, adottando precise strategie mirate a uniformare le modalità operative di tutte le società Italiane, a partire da quelle affiliate alla LIBV, ad operare sotto l’egida della FIPAV, nel pieno e sereno rispetto delle regole. Questo atteggiamento trasparente e propositivo negli ultimi due anni si è rivelato vincente, portando il numero dei tornei amatoriali riconosciuti dalla Federazione ad un incremento del 66% (da 415 nel 2015 a 690 nel 2017). L’obiettivo è crescere ulteriormente, ampliando il numero di società affiliate alla LIBV ed andando a capillarizzare ancora più il territorio. Lo sforzo profuso è stato notevole, viste anche le diffidenze iniziali, ma significativo. Da due anni si era iniziato un percorso di ricostruzione di un rapporto tra FIPAV e società che si era allentato negli ultimi anni, e questo nuovo regolamento, attraverso le norme che espone e per i modi in cui è stato presentato, privi di condivisione e di contatto con il territorio delle società a cui poi è rivolto, si presenta in evidente antitesi…”
Oggi, a circa 4 mesi dalla segnalazione al CONI, arriva la squalifica per 5 mesi da ogni attività federale da parte della FIPAV per lo stesso Ghirelli, “reo” di aver “presentato all’esterno una denuncia il cui intento non poteva che essere quello di ledere la Federazione e tentare di
ottenere, con una pressione esterna, il soddisfacimento di propri interessi” con l’aggravante di “evidente minaccia che attraverso la denuncia si voleva porre in essere (vedi richiesta al CONI di adottare le estreme decisioni come disciplinate dall’art. 6 dello Statuto), al fine di ottenere in qualche modo il riconoscimento dell’attività amatoriale svolta dalla Lega di cui il Ghirelli è Presidente.. ”
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Nella foto il Presidente LIBV Francesco Ghirelli (credit professionecalcio.net)