A nulla sono valse le due lettere di protesta (prima lettera – seconda lettera) pubbliche di oltre 80 atleti nazionali e l’interessamento di testate sportive nazionali come la Gazzetta dello Sport. La Federazione Italiana Pallavolo tira dritto per la sua strada, confermando in toto quello che giocatori ed addetti ai lavori hanno oramai capito da tempo: il beach volley per le alte sfere federali è solamente una vetrina, un’occasione per rilasciare pompose interviste (tipo questa) a seguito di risultati internazionali di prestigio. Nessun comunicato tantomeno nessuna squalifica ipotizzata da qualcuno. Ai poveri giocatori nazionali, che da anni contribuiscono con presenza, sudore ed investimenti economici personali, rimane solamente la passione e la consapevolezza di contare “come il due di coppe quando la briscola è a spade”.
A San Teodoro andrà in scena nuovamente una tappa priva di molte delle migliori coppie nazionali. 22 coppie maschili iscritte è forse il punto più basso di un Campionato Italiano oramai allo sbando. I giocatori si tengono costantemente in contatto tra di loro: le tappe di Cervia (15 luglio) e Porto San Giorgio (22 luglio) ci diranno se il fronte della protesta sarà ancora compatto o se trionferanno le logiche personali dei singoli.
#ComeSeNullaFosse