Quanto tempo…
Sono passati ben 13 mesi, forse anche qualcuno di più dall’ultima volta che ho scritto per Volleyball.it
Sicuramente però sono proprio gli ultimi 13 mesi che hanno cambiato inevitabilmente il mio modo di vedere le cose e il mio modo di affrontare molte situazioni.
In questo ultimo periodo mi è stato chiesto diverse volte se avevo voglia di raccontare quello che ho provato e passato in questo lungo periodo di esilio dai campi e sinceramente sono ancora un po’ reticente nel fare questa cosa, semplicemente per il fatto che dopo tutta la sofferenza che ho provato sto finalmente per ripartire e ricordare determinati sentimenti mi riportano mentalmente a rivivere quei bruttissimi momenti.
Ovviamente capisco la curiosità e quindi cercherò brevemente di spiegare cosa ha dovuto provare un atleta che è stata privata oltre che della sua passione anche del suo lavoro.
Ci sono state diverse fasi e diverse fasce di dolore, sicuramente il momento della prima sospensione e la contemporaneità di problemi grossi familiari avvenuti nello stesso periodo è stato il momento in cui sono stata meno lucida e sicuramente in un evidente stato confusionale. Non voglio entrare nel merito di cosa sia successo perché credo che se state leggendo le mie parole è perché conoscete già la mia storia…
Dopo la prima sospensione verso dicembre 2013 ho passato la fase in cui ero determinata a far valere i miei diritti e dove avevo leggermente riacquistato lucidità, giorni in cui credevo che la giustizia sportiva avrebbe fatto chiarezza su quello che mi era successo.
A gennaio però sono arrivate altre due pesanti accuse che mi hanno catapultato in un inferno, sentivo un’angoscia perenne e ho passato svariate notti in cui mi svegliavo nel sonno con attacchi di panico .
A marzo 2014 è arrivata la seconda sospensione e questa mi ha definitivamente distrutta psicologicamente sino a luglio/agosto, periodo in cui ho realizzato che la giustizia sportiva non mi avrebbe ridato il campo e che quindi avrei dovuto mettermi il cuore in pace e accettare quella bruttissima situazione.
Quello che vi posso assicurare è che questo dolore mentale è stato 10 volte più forte e più lancinante di qualsiasi dolore fisico provato in vita mia.
Come potete immaginare non sarei riuscita a superare questo momento così difficile se non avessi avuto il sostegno delle persone che veramente mi amano, ed è proprio grazie a queste persone se ho avuto la forza di mantenermi in allenamento e riuscire a ripartire con un nuovo progetto.
Non nascondo che è stato tutto molto difficile e che anche ora le cose non sono semplici per diversi motivi, dal fatto che mi hanno azzerato i punti conquistati sul campo (spero che la federazione me li accrediterà per la prima tappa del 27 dicembre) , per passare al fatto che d’ora in poi gestirò privatamente la mia attività e di conseguenza avrò bisogno di sponsor per riuscire ad affrontare delle spese così importanti.
Credo molto nel lavoro e nella capacità delle persone di trovare forze che mai avrebbero immaginato di avere e io, chi mi conosce lo sa già, sono una donna forte che non si arrende mai e sono sicura che riuscirò a superare le varie difficoltà che si presenteranno sul mio cammino.
Per questa nuova avventura ho deciso di essere affiancata da Giulia Decordi (anche lei molto carica ed entusiasta!), una ragazza che nella pallavolo non ha bisogno di presentazioni, molto in gamba e che ha delle qualità umane importanti per come concepisco io un rapporto .
È una giocatrice che conosco già in quanto siamo state diverse volte avversarie e compagne in nazionale indoor, è una giocatrice versatile e che sin dalla prima volta che l’ho vista sulla sabbia mi ha dato modo di credere che può diventare una brava beacher.
Giulia si sta per laureare (complimenti!!!) e dopo un primo periodo di allenamento separato cominceremo la preparazione assieme il 20 dicembre.
Sarà un’esperienza nuova e molto stimolante, siamo consapevoli che ci sarà tanto lavoro da fare e tanta sarà la strada da percorrere per poter portare a casa risultati importanti, ma… ogni grande cammino comincia dal primo passo.
Vi mando un abbraccio grandissimo e mi farò sentire al più presto, per raccontarvi le nostre avventure e disavventure in giro per il mondo! 🙂
Mai arrendersi
Greta